Depressione


Quanto segue è frutto di un "saccheggio" dagli opuscoli "I colori dell'animo" elaborati dal dipartimento Dipartimento di Salute Mentale dell’Azienda Usl della Valle d’Aosta a cui va il nostro più sentito ringraziamento.


COS’E’ LA DEPRESSIONE

E' una malattia con caratteristiche precise, soprattutto di blocco sia mentale che fisico. La persona malata non ha più voglia di muoversi, di agire, ha una visione nera del futuro, una perdita della percezione reale del tempo e le ore sembrano non trascorrere mai.

La depressione, il cosiddetto “male oscuro”, è un disturbo di cui ormai si parla su riviste e mezzi di comunicazione di ogni genere, sovente si abusa di tale termine comprendendo in esso vari stati di tristezza transitori che comunque non possono essere definiti come malattia vera e propria.

Si può dire che il 15-20% della popolazione occidentale, ma anche di nazioni di cui si può avere una statistica valida, sia la quota di interessati dalla patologia depressiva in modo tale da richiedere un intervento terapeutico.

In realtà in certe popolazioni nordiche o alpine tale percentuale può essere decisamente superiore; verosimilmente comunque una buona parte “sommersa” di soggetti che non arrivano all’osservazione potrebbe fare salire ulteriormente tale percentuale.

La depressione è un male sovente improvviso, frequentemente preceduto da un periodo di stress particolare, da una perdita importante, o da un periodo di eccessivo affaticamento soprattutto mentale. Può colpire anche senza un motivo evidente.

L’incidenza della patologia è doppia nelle donne rispetto agli uomini e ormai sta scendendo come età anche a livello infantile.

Purtroppo a causa del suo esito più drammatico, il suicidio, la mortalità è elevata.

La depressione è una vera e propria malattia, a volte molto grave, che colpisce

chiunque, indipendentemente da età, ceto sociale o professione.

Il depresso pertanto non deve essere mal considerato né essere considerato un malato immaginario, ma visto come una persona estremamente sofferente, la cui patologia non è però visibile sul piano fisico.

SINTOMI DELLA DEPRESSIONE

Si parla di depressione se sono presenti più sintomi:

- senso di vuoto, di abbattimento, di preoccupazione, di disperazione, con concomitante sensazione di ansia;

- perdita di interesse per attività normalmente apprezzate compresi hobby e sesso;

- lentezza nel pensare e nell’agire;

- continua recriminazione su errori, incapacità o fallimenti passati, sensazione di non potere più reagire;

- perdita dell’appetito e di peso oppure aumento di entrambi;

- sovente aumento di consumo di alcool, sigarette, caffè, cioccolata o, peggio, ricorso a sostanze psi- coalteranti, spinelli o eccitanti di ogni genere;

- disturbi del sonno, quali difficoltà ad addormentarsi, sonni interrotti o risvegli precoci;

- difficoltà di concentrazione o di prendere decisioni;

- sensazione di non avere più forze, in particolare al mattino;

- forte perdita di autostima, sensazione di inutilità, stanchezza di vivere e pensieri suicidari.

Possono inoltre essere presenti anche altri sintomi somatici quali: mal di testa, rachialgie, senso di formicolio, difficoltà di visione, perdita di capelli, respiro faticoso,

senso di oppressione toracica, nausea, difficoltà digestive, sen- sazione di chiusura alla gola, sudorazioni immotivate.

MANIFESTAZIONI DELLA DEPRESSIONE

La depressione insorge o si riacutizza in diverse stagioni, soprattutto in autunno ed in primavera, sovente associata a sintomatologia ansiosa.

Vi possono essere diversi tipi di manifestazioni depressive, come di seguito elencato:

1-episodio depressivo: periodo di depressione di durata variabile da alcuni giorni ad alcuni mesi, sovente a cadenza periodica, per cui può essere definito come stagionale, ciclico o ricorrente; la caduta è spesso improvvisa conpochi sintomi premonitori, e losblocco è sovente repentino tanto da verificarsi nel giro pochi giorni.

2-depressione maggiore: caratterizzata da un’associazione di alcuni sintomi quali umore depresso per quasi tutto il giorno, senso di vuoto, perdita di interessi e della capacità di provare piacere, sentimenti di colpa e di autosvalutazione, agitazione o rallentamento motorio o psichico, pensieri di morte o di rovina, sentimenti di inadeguatezza, inappetenza.

3-disturbo affettivo bipolare: rientra in una patologia ciclica in cui possono alternarsi episodi depressivi a episodi di euforia.

4-depressione post-partum: forma depressiva che può insorgere nella puerpera nei giorni successivi al parto; può evolvere verso una psicosi.

5-sindrome da burn-out: grave forma di depressione con svuotamento emotivo e caduta di desiderio lavorativo, sovente a seguito di eccessive pressioni lavorative, inadeguatezza delle proprie mansioni o difficoltà di ambientamento nel proprio ambito lavorativo.

CURE PER LA DEPRESSIONE

Le condotte terapeutiche possono svolgersi su diversi livelli, raramente in modo singolo, più frequentemente in contemporanea o in fasI successive.

Tra le varie possibilità terapeutiche si segnalano:

1-approccio farmacologico: si attua con farmaci antidepressivi sovente abbinati ad ansiolitici e ipnotici. In casi particolari si possono associare farmaci neurolettici a dosi leggere. Parallelamente si devono eliminare o ridurre le sostanze psicostimolanti e psicoalteranti.

2-approccio psicoterapico: cicli di colloqui individuali, familiari o di gruppo, secondo il parere del sanitario e le necessità terapeutiche del caso.

3-terapie alternative quali la fototerapia: la stimolazione con intensità di luce selezionata può avere, ad esempio, un grosso successo nei casi di depressione stagionale.

Uno dei problemi fondamentali del trattamento della depressione è costituito ancora dalla diffidenza nei confronti sia dello psichiatra che delle terapie, in particolare quelle psicofarmacologiche.

E’ opinione abbastanza diffusa, anche se erronea, che gli antidepressivi inducano dipendenza e alterino la personalità dell’individuo, con conseguenti ostacoli alla guarigione.

Parallelamente anche la psicoterapia può essere spesso vissuta come intrusiva ed inutile.

Un corretto approccio terapeutico, anche combinato, tra psicofarmacologia e psicoterapia, risulta invece l’intervento vincente nell’affrontare la problematica depressiva.