LE DIMISSIONI: UN MOMENTO DELICATO
Pur se durante il ricovero si è instaurato un rapporto collaborativo con il medico di riferimento e con il personale di reparto, le dimissioni del paziente rimangono un momento molto delicato.
Al momento delle dimissioni spesso si verifica una delle seguenti situazioni:
Caso 1- Dimissioni con paziente compensato.
Caso 2- Dimissioni con paziente ancora bisognoso di assistenza
Caso 3- Dimissioni con paziente sedato, ma non compensato
Caso 1: Dimissioni con paziente compensato
Si tratta del caso più favorevole
Nel caso in cui il medico di riferimento intenda dimettere il paziente, occorre verificare:
1- che il nostro famigliare sia sufficientemente compensato
e
2- che, nel caso sia stata modificata in modo significativo la terapia in atto prima del ricovero, ne siano stati verificati gli effetti per un tempo sufficientemente lungo.
Qualora si siano verificate entrambe queste condizioni si possono accettare le dimissioni e il paziente può rientrare in famiglia riprendendo la sua vita normale.
Caso 2- Dimissioni con paziente ancora bisognoso di assistenza
Il nostro famigliare appare tranquillo, ma, per vari motivi, è ancora bisognoso di assistenza dobbiamo considerare l'esistenza delle
dimissioni protette.
La “DIMISSIONE PROTETTA” è la dimissione da un reparto ospedaliero di una persona non autosufficiente che ha bisogno di una continuità di cura ed assistenza nel delicato passaggio dal ricovero ospedaliero al rientro al domicilio o in un altro contesto di cura.
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Caso 3: Dimissioni precoci con paziente sedato, ma non compensato
Si tratta del caso più sfavorevole
Talvolta accade che il paziente psichiatrico venga dimesso pur non essendo compensato; infatti, spesso, il paziente in acuzie viene pesantemente sedato e rimandato a casa senza alcun altro tipo di intervento.